(Rinnovabili.it) – Le attività di disinfestazione urbana, seppure indispensabili, possono diffondere sostanze pericolose per la salute umana. Se questo genere di interventi è imprescindibile per limitare la diffusione di specie animali – come topi e zanzare – che possono causare diverse malattie pericolose per l’uomo, alcuni dei composti chimici impiegati possono rappresentare egualmente un pericolo indiretto per la nostra salute, generando non solo l’avvelenamento di specie selvatiche e domestiche ma anche la compromissione dei suoli e delle acque e fenomeni di bioaccumulo che possono portare le specie oggetto degli interventi a sviluppare resistenza alla loro azione, o colpire anche i loro naturali predatori.
Il pericolo diretto esiste però anche per gli organismi umani, che se soggetti a un utilizzo improprio di queste sostanze o a esposizione cronica possono sviluppare problemi come allergie o intossicazioni.
Un progetto per ridurre la quantità di biocidi utilizzati nella disinfestazione urbana
Alla luce di queste problematiche sanitarie, la Commissione Europea ha co-finanziato BIOREPEM, un progetto all’interno del programma LIFE 2014-2020 che supporta i Comuni europei nella riduzione, attraverso un approccio innovativo, digitale ed ecologico, dei biocidi che, nel corso delle attività di disinfestazione urbana, vengono dispersi nell’ambiente.
L’intervento è coordinato dal Comune di Fiumicino, con la partecipazione attiva del Comune di Francavilla al Mare in Abruzzo, la partnership scientifica di ISPRA e il contributo tecnico di A.GE.I., Natur-Lab Ambiente, Turismo, Progettazione e di Fondazione Ecosistemi.
Le attività, avviate nel settembre 2020, termineranno nel giugno 2024 e prevedono cinque passaggi fondamentali.
Il primo step, già concluso, ha visto l’implementazione delle nuove procedure di disinfestazione urbana attraverso l’utilizzo di trappole meccaniche. È stato sviluppato un portale web connesso a un’App mobile per raccogliere dati da parte degli operatori sul campo. Già eseguita anche la pianificazione degli interventi per la prevenzione, la cattura e il monitoraggio.
Il secondo passaggio ha visto l’acquisto delle trappole e degli altri materiali, installati nei luoghi critici delle diverse aree coinvolte nel progetto: tutti i dispositivi sono integrati in una rete la cui gestione digitale consente di caricare i dati direttamente sulla piattaforma, che rilascia un Manuale operativo.
Dopo la fase preliminare sono stati elaborati i criteri GPP, per supportare il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nel disegnare le nuove modalità d’appalto dei servizi di disinfestazione urbana, per la quale BIOREPEM promuove l’utilizzo di CAM.
Al momento il progetto è nella quarta fase, che prevede appalto dei servizi di disinfestazione urbana, formazione per gli operatori e un test operativo di 24 mesi per i due Comuni coinvolti. La sperimentazione è iniziata nel giugno 2022, proseguirà fino al giugno 2024 e serve a validare il modello elaborato.
La fase finale del progetto sarà invece finalizzata alla divulgazione con le attività di comunicazione, informazione, formazione, sensibilizzazione e trasmissione dei risultati.