Da oggi l’Amministrazione pubblica ha uno strumento in più per gestire in modo strategico la lotta alle specie infestanti, in particolare quelle di topi e ratti: una piattaforma digitale, che si appoggia su un applicativo per pc e smartphone e che permette di controllare, in tempo reale, sia l’andamento delle infestazioni sia le attività condotte dalle ditte incaricate per le attività di pest control sul territorio.
La piattaforma digitale è stata concepita nell’ambito del Progetto BIOREPEM, finanziato dal Programma LIFE+ dell’Unione Europea. Il Progetto sta sperimentando dal 2021 nuovi sistemi ecologici di lotta agli infestanti nei comuni di Fiumicino e Francavilla al Mare. Gli obiettivi in questi due comuni sono di ridurre del 50% l’utilizzo dei rodenticidi (ovvero le sostanze velenose usate contro i topi) e del 20% l’utilizzo degli insetticidi usati contro le zanzare. La piattaforma è collegata in remoto alla rete di trappole ecologiche per la cattura di topi e ratti, che sono state posizionate in siti strategici, in modo da consentire la riduzione dell’uso di biocidi pericolosi sul territorio comunale. Permette al personale competente dell’amministrazione di visualizzare su una mappa digitale l’andamento dei fenomeni nel tempo: presenza di topi e ratti nei siti controllati, efficacia delle catture, attività di prevenzione, focolai, segnalazioni da parte dei cittadini, etc. Inoltre la piattaforma può essere completata con il caricamento dei dati che derivano dal monitoraggio diretto delle trappole ecologiche antizanzara, al fine di un controllo sulla diffusione delle varie specie presenti sul territorio comunale.
Dall’altra parte gli operatori delle ditte incaricate della gestione dei servizi comunali di disinfestazione e derattizzazione possono inoltrare in tempo reale alla piattaforma informazioni inerenti le attività svolte “sul campo”: riposizionamento dei dispositivi di cattura, manutenzione degli stessi, identificazione e quantificazione delle specie catturate, monitoraggio dei siti, presenza di situazioni locali che favoriscono le infestazioni stesse (ristagni d’acqua, rifiuti abbandonati, ecc.).
In particolare per le zanzare, gli individui catturati con le trappole ecologiche, vengono inoltre inviati all’Università La Sapienza di Roma, per l’identificazione delle specie di appartenenza, in modo da sviluppare strategie di prevenzione profilate sulle caratteristiche e abitudini degli infestanti maggiormente presenti, sia per tenere sotto controllo eventuali specie vettori di infezioni potenzialmente pericolose, nonché per studiare i fenomeni di resistenza nei confronti proprio degli insetticidi.
La piattaforma come l’intero modello di disinfestazione e derattizzazione ecologica saranno messi a disposizione, al termine della sperimentazione, alle altre amministrazioni locali che vorranno seguire lo stesso percorso virtuoso per la riduzione delle sostanze biocide sul loro territorio.